Le Google Regions sbarcano in italia: ecco cosa cambierà
Due nuove Google Regions saranno attive nelle prossime settimane in Italia. I due nuovi “territori”, collocati a Milano e Torino, si aggiungeranno agli altri 34 già attivi nel resto del mondo. La creazione di queste due nuove aree in Italia dimostra l’impegno preso dal gigante di Mountain View nei confronti della penisola mediterranea, utile a garantire un impatto economico positivo fino a 3,3 miliardi di euro che contribuirà a sua volta a generare fino a 65 mila nuovi posti di lavoro.
Ma cosa sono le Google Regions?
Tutti i servizi in cloud si basano su dei server che sono posizionati fisicamente in determinati posti nel mondo. Chiaramente, per Google, l’ideale sarebbe posizionare tutti i server a due passi da una centrale elettrica che vende energia a basso costo, magari in un posto molto freddo per evitare possibili problemi di surriscaldamento. Ma in questo caso i servizi in cloud sarebbero deludenti. Il motivo? Maggiore è la distanza di percorrenza dei dati, maggiore è la latenza. Ecco perché esistono le “regioni” di Google Cloud: si tratta di aree geografiche servite da hardware ad esse dedicato, in modo da ridurre i costi e la latenza per le aziende e, allo stesso tempo, aumentare le prestazioni.
Un grande aiuto per le aziende
Dunque per l’utente privato di Google Cloud non ci saranno poi così grandi cambiamenti a livello pratico. Trasferire i suoi file su Drive, ad esempio, non risulterà più veloce. A notare la reale differenza, in termini quantitativi e qualitativi, saranno le grandi aziende che solitamente accedono contemporaneamente a migliaia di file e servizi e che, grazie a questa novità, potranno riuscire a farlo in fretta e in modo affidabile. Le nuove regioni di Google, poi, essendo entrambe in Italia, cioè in UE, eliminano ogni tipo di problema per le aziende che raccolgono i dati dei clienti o dei fornitori.